sabato 18 dicembre 2010

Firenze con le catene (fisicamente e metaforicamente)


Il 17-18 dicembre 2010 sono partito da Lund, nell'Öresundsregion della Svezia, ho pernottato a Copenaghen e sono arrivato a San Casciano (provincia di Firenze), tramite gli'aeroporti di Copenaghen e Fiumicino e i centri di Roma e Firenze. In tutti questi posti, tranne Roma, nevicava fortemente. A Lund i trasporti pubblici circolavano normalmente, salvo la ferrovia, dove c'erano problemi legati all'apertura alla nuova galleria sotto Malmö, ma non al maltempo. A Kastrup, l'aeroporto di Copenaghen, i voli procedevano con fatica ma tranquillità con l'uso di "normali" procedure speciali. A Firenze c'era un casino di macchine abbandonate, strade non sgomberate dalla neve, gente che lamentava, persone che tentavano di fissare le catene sulle ruote delle proprie vetture in mezzo al traffico, e così via. E anche un'aria di essere meravigliati (malgrado le sei grosse nevicate dell'inverno scorso).


E' giusto notare che la Scandinavia è più attrezzata e organizzata perché ha contatto più pesante e regolare con il maltempo. E' anche giusto notare che il 17 dicembre Firenze è stato afflitto da una nevicata umida, abbondante, rapida e poco prevista. Ma ciò che è accaduto a Firenze in quel pomeriggio di dicembre è stato abilmente analizzato dallo studioso J.F. Rooney nel lontano 1967 (per Chicago, ma quasi esattamente come è successo nella prima città toscana). In altre parole, non era una situazione così insolita, e si spera che nel frattempo il capoluogo dell'Illinois abbia imparato le apposite lezioni.


Mentre la toscana era alle prese con la neve, l'Inghilterra si trovava piuttosto impreparata e anche lì volavano le accuse. Per coincidenza, la strategia del Governo Britannico per affrontare le emergenze invernali è stata pubblicata in questi giorni (UK Department for Transport 2010). L'associato sito web....

http://transportwinterresilience.independent.gov.uk/docs/final-report/

....contiene analisi tecniche ed economiche del problema come allegati ad un autorevole rapporto di 148 pagine. E tutto questo è frutto di uno studio indipendente, cioè non influenzato da fonti politiche e governative, ma dotato di oggettività e chiarezza di visione. Può darsi che il problema non sia ancora risolto, ma la strada alla soluzione è aperta e sgomberata da preconcetti.


La soluzione alle periodiche agonie che soffriamo in questi avvenimenti invernali resta nella pianificazione, un processo di abbinamento dei problemi di emergenza da risolvere con le risorse a disposizione (Alexander 2002). Ma in Italia, realmente, chi pianifica? Dei piani che esistono, c'è corrispondenza e interoperabilità tra livelli, servizi e settori? Non credo. Si affronta i problemi umani dell'emergenza in modo solido e sostenuto? In 36 anni di frequentazione del Bel Paese non ricordo un'occasione in cui le ferrovie italiane, ad esempio, abbiano fatto un buon lavoro di erogazione dell'informazione ai passeggeri quando ci sono disagi e interruzioni al servizio.


Seguendo l'analisi di Rooney (1967), aggiungiamo questa sequenza al registro dei rischi:
  • accade un'abbondante nevicata senza adeguata previsione e preavviso
  • la crisi inizia molto rapidamente durante un Venerdì pomeriggio nella stagione delle feste quando molta gente è in movimento
  • la neve è umida e pesante
  • e quindi si elenca le misure da prendere per garantire una rapida e efficace reazione.

Ops! Mi ero dimenticato che non esiste il registro dei rischi. Vedi UK Cabinet Office (2010) per un esempio di un tale strumento.

Colgo l'occasione per salutare con rispetto tutti gli operativi della protezione civile in toscana che hanno lavorato con grande impegno e sacrificio durante questa crisi. Meritate più sostegno da fonti ufficiali.

Citazioni

Alexander, D.E. 2002.
Principles of Emergency Planning and Management. Oxford University Press, New York, 340 pp.

UK Cabinet Office 2010. National Risk Register of Civil Emergencies. HMSO, Londra, 56 pp.

Rooney, J.F., 1967. The urban snow hazard in the United States: an appraisal of disruption. Geographical Review 57: 538-559.

UK Department for Transport 2010. The Resilience of England’s Transport Systems in Winter: An Independent Review.
Final Report, October 2010. HMSO, Londra, 148 pp.